Alla domanda “Come diventare chef?” non possiamo che rispondere con le parole di una delle più grandi: Julia Child
Julia Child (1912-2004) non si è chiesta “Come diventare chef?”. Lei ha semplicemente preso la sua passione e ne ha fatto una virtù, forse senza neanche l’ambizione di diventare un personaggio: inizialmente voleva soltanto diffondere la cucina francese in America. Julia, oltre a diventare uno chef famosissimo, divenne un personaggio televisivo dal grandissimo successo; lei è stata in grado non solo di divertire ma di rassicurare il pubblico, dimostrando che commettere degli errori è normale e insegnando i vantaggi della perseveranza.
La nota particolare risiede nel fatto che Julia non nasce cuoca ma ha lavorato come pubblicitaria e per il governo, e solo poco prima di compiere 40 anni ha frequentato la scuola di cucina Le Cordon Bleu di Parigi. Il suo successo è arrivato dopo anni, dopo aver perseverato e investito energie. Insomma, ha dimostrato che non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni.
Il successo raggiunto a 50 anni
Molto del suo successo inizia nel 1961, a 49 anni: in quell’anno ha pubblicato, con alcuni colleghi Mastering the Art of French Cooking, il libro di cucina che ha fatto decollare la sua carriera. Ma non fu facile da subito, basti pensare al fatto che il testo era stato originariamente rifiutato dal suo primo editore. Nel 1963 Julia va in onda con la sua trasmissione di cucina, The French Chef, e questo ha sigillato il suo meritato successo.
Quindi, per rispondere alla domanda “Come diventare chef?” vogliamo citarvi alcune delle sue frasi più celebri, da utilizzare come consigli preziosi da chi il successo l’ha raggiunto davvero.
Citazioni e aforismi dello chef Julia Child
1. Fai errori
“Questo è il mio consiglio più costante per le persone: impara a cucinare — prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura e soprattutto divertiti!”
2. Abbi coraggio
“Quando rigiri qualcosa, devi avere il coraggio delle tue convinzioni. (A questo punto Julia rigira un pancake alle patate e lo versa tutto sui fornelli) Beh, questo non è riuscito molto bene. Vedete, quando l’ho rigirato, non avevo il coraggio di farlo come avrei dovuto. Ma potete sempre raccoglierlo, e se siete soli in cucina, chi se ne potrà accorgere? L’unico modo per imparare a rigirare le cose è rigirarle.”
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3. Non sentirti mai “arrivato”
“Non si arriva mai a sapere tutto delle cose, in particolare delle cose che amiamo.”
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4. Impara a gestire il tempo
“E ricorda che c’è un soufflé che ti aspetta. Puoi prepararlo due ore prima, conservarlo e cuocerlo per circa 40 minuti prima di servirlo. La cosa più importante è gestire il tempo per evitare che facciate entrambi una brutta fine!”
5. Sii fiero
“Parla ad alta voce e alla svelta, ed esprimiti con estrema convinzione, come fanno i francesi, e tutto andrà a meraviglia!”
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6. Lasciati muovere dalla passione
“Trova qualcosa che ti appassioni e che ti interessi moltissimo.” – “Se farai un lavoro che ami, non ti annoierai mai, perché non penserai mai di aver finito: ci sarà sempre del lavoro che non hai ancora fatto.”
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7. Sii autocritico, ma non identificarti con i tuoi errori
“Magari il gatto è caduto nel bollito, o la lattuga si è congelata o la torta non lievita… Eh bien, tant pis! (beh, è terribile!)… Di solito in realtà cuciniamo meglio di quanto pensiamo. E il cibo è spesso ingannevole, e le mie pessime uova alla fiorentina lo erano di sicuro, ma un cuoco deve sempre stringere i denti e sorridere, e imparare dai propri errori.”
8. Non puntare al successo: quello è solo una conseguenza della perseveranza
“Il successo non si misura con i premi che si vincono. Si tratta di fare qualcosa che apprezziamo, qualcosa che riteniamo importante. Penso al mio soufflé alle fragole. L’ho preparato almeno 28 volte prima di riuscirci.”
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9. Scopri te stesso
“Riflettendo, ho deciso quali fossero le mie tre principali debolezze: ero confusa (non riuscivo a mettere in atto le cose, a coordinare i pensieri e esprimere le mie idee); non avevo fiducia in me stessa, il che mi ha portato a tirarmi indietro da posizioni forzate; ed ero troppo emotiva per mantenere un pensiero attento e “scientifico”. Avevo 37 anni e non avevo ancora scoperto chi ero.”
10. Sii tu stesso il tuo primo sostenitore e fidati di te!
“Andiamo in cucina, faremo la migliore torta al cioccolato che abbiate mai mangiato!”
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