SEO copywriting: cos’è un articolo SEO oriented e come scrivere un articolo ottimizzato per i motori di ricerca
SEO copywriting è un termine molto affascinante per chi utilizza il web come strumento di marketing. C’è chi sostiene che il SEO copywriting sia una legenda, perché a detta di taluni conta soltanto che il testo sia scritto bene. Eppure la realtà pare discostarsi un po’ dall’affermazione “Content is King”.
A proposito del Re Contenuto, leggi l’interessante articolo Content is the king: ma è esattamente così?
Scrivere articoli SEO oriented può rivelarsi un’operazione fruttuosa se svolta bene, perché dietro c’è un’ottimizzazione ponderata e studiata affinché i motori di ricerca premino il contenuto.
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Ma cosa vuol dire nella pratica scrivere un articolo ottimizzato SEO?
Un articolo, affinché funzioni, deve rispondere alle richieste che gli utenti riservano ai motori di ricerca. Deve perciò essere scritto pensando al pubblico di riferimento. Il testo deve catturare e, soprattutto, soddisfare. Ma sapete che questo è il passo successivo?
Mi spiego meglio.
Prendiamo come riferimento l’articolo sul potere del SEO copywriting che sto scrivendo adesso, ma ipotizziamo che anziché “SEO copywriting: come scrivere un articolo ottimizzato per i motori di ricerca” io abbia chiamato il mio articolo “Come scrivere un articolo affinché si posizioni su Google”. E mettiamo anche che il permalink sia www.blablabla.it/scrivere-articolo-posizioni-google. Poi, passando al testo, mettiamo che io scriva una serie di periodi senza sottotitoli, senza una struttura, senza un primo paragrafo accattivante e capace di dare le prime importanti informazioni al lettore. Immaginiamo anche che io non sappia quali sono le migliori parole chiavi legate al tema del SEO copywriting e, quindi, non le inserisca nel testo. Ora, secondo voi, Google potrà mai capire che il mio articolo parli inequivocabilmente di SEO copywriting? Probabilmente lo capirà, ma di certo non premierà il mio articolo tra le centinaia di post scritti sull’argomento, perché altri meglio ottimizzati staranno sopra di me nella SERP. Se qualcuno su Google cercherà “SEO copywriting”, come potrà Google presentargli un articolo che non faccia alcun riferimento alla query di ricerca dell’utente?
Le intenzioni di un articolo SEO oriented
⇑ ATTENZIONE: Occorre precisare che non basta avere sul sito centinaia di contenuti ben formattati, se non ci occupiamo anche di ottimizzazione del sito in generale. Ma quello è compito del SEO specialist.
Leggi: 7 motivi per rivolgersi a un consulente SEO
Quindi vedremo adesso nella pratica come scrivere un articolo ottimizzato SEO
Occorre fare una precisazione: Google, il motore di ricerca più famoso, non ha mai rilasciato indicazioni ufficiali sui criteri che impiega per stabilire il posizionamento degli articoli. Però, stando all’esperienza di chi svolge questo lavoro, ma anche semplicemente andando ad esaminare i primi articoli della SERP, si nota che tutti sono accomunati dalle stesse caratteristiche, che vedremo tra un po’.
Ecco la sequenza dei passi giusti da compiere per scrivere un articolo ottimizzato per i motori di ricerca, o quanto meno i passi che compio io, Loredana Amodeo, che sono una SEO specialist e una SEO copywriter.
1. Ricerca delle parole chiave sulle quali sviluppare il nostro articolo SEO oriented
Il primo passo da compiere è effettuare una ricerca. Questa è la parte più importante di tutto il processo, perché la SEO non può esistere senza analisi. Quindi seguitemi bene e prendete appunti. Come dicevamo prima, dobbiamo individuare quelle query di ricerca legate al tema sul quale vogliamo scrivere. Esaminando l’articolo che sto scrivendo, ad esempio, la parola chiave principale che ho scelto ha un volume di ricerca interessante. Che vuol dire? Vuol dire che 390 persone al mese, più o meno, ricercano la parola SEO copywriting su Google. Occorre anche individuare quelle parole chiave correlate e le long tail, ovvero le parole a coda lunga (es. “SEO copywriting come fare”), più specifiche di quella principale. Proprio le long tail mi daranno modo di creare la struttura del mio articolo. Per trovare le parole chiave puoi utilizzare diversi strumenti, te ne cito qualcuno adesso, ma aspettami e seguici, perché ho in testa un nuovo articolo più specifico proprio sull’uso di questi tools.
I tools più interessanti per definire le parole chiave sono:
- SEOZoom
- Keyword Planner di AdWords
- SEMRush
- Google Trends
- Ubersuggest
- Majestic SEO
- Answer the public
- Ricerche correlate di Google (le parole che Google ti suggerisce per il completamento della tua digitazione su Google, sono parole chiave, lo sapevi? Anche le ricerche correlate in fondo ai risultati di ricerca)
2. Definire la struttura del nostro testo
A questo punto dobbiamo tracciare lo scheletro del nostro articolo. Se abbiamo fatto una buona analisi abbiamo in nostro possesso delle parole chiave che ci danno indicazioni sulle domande che gli utenti rivolgono ai motori di ricerca su un dato argomento. Possiamo scrivere dei sottotitoli per ciascuna parola chiave, che divideranno il testo in paragrafi. Ma non esagerare, 5 paragrafi sono un numero congruo, altrimenti poi rischieresti di essere ripetitivo, dispersivo o fuorviante.
3. Scrivere l’articolo
Adesso siamo pronti a scrivere l’articolo: riempiamo di informazioni ogni paragrafo e siamo esaustivi. Un testo, affinché si posizioni, deve avere almeno 800 parole (ma a volte neppure bastano! Ecco perché vanno analizzate le prime posizioni per verificare il livello al quale dobbiamo puntare).
Cerchiamo di utilizzare periodi brevi, e di non fare paragrafi troppo lunghi e dispersivi.
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Il primo paragrafo dev’essere quello chiave: deve spiegare in linee generali di cosa parlerà l’articolo e, soprattutto, contenere nella prima frase la tua parola chiave principale. Rispondo subito a una domanda che sicuramente vi siete posti almeno una volta nella vostra vita da copywriter: quante volte devo inserire la parola chiave nel testo? La risposta, semplice e banale, è che non c’è un numero definito. La parola chiave deve essere inserita in maniera spontanea, fluida, e mai risultare una forzatura. Potrebbe bastare anche un paio di volte, ma l’importante è che sia sul primo sottotitolo (h2), sulla prima frase del primo paragrafo e, magari, anche in un successivo h3.
4. Creare il titolo, il permalink e la meta description
Dopo che avremo pronto il nostro bell’articolo, dobbiamo occuparci dei dettagli. Il titolo deve contenere la nostra keyword principale, meglio se all’inizio. Dovrà essere accattivante, incisivo e descrittivo. Anche la nostra meta description dovrà contenere la parola chiave, e riassumere in pochi caratteri il senso di tutto il nostro articolo. La parola chiave dovrà essere riportata anche sul permalink e sui dettagli dell’immagine di copertina, ovvero sul titolo, sull’alt e sulla descrizione.
Accortezze per la SEO copywriting su WordPress.
Su WordPress una buona mano può darcela il plug-in SEO by Yoast, ma attenzione, solo dal passaggio 3 in poi, ovvero dopo l’analisi delle parole chiave e la strategia. Non potrà esserci utile in alcun modo se a monte non viene eseguito un lavoro certosino di analisi e strategia. Perché magari il plug-in vi darà il tanto ambito pallino verde, ma siete sicuri che la parola chiave che avete scelto sia quella più appropriata? Siete certi che qualcuno la cerchi su Google? Ad esempio io avrei potuto scegliere come parola chiave principale “Come scrivere un articolo ottimizzato SEO”, ma sapete in quanti cercano questa parola ogni mese su Google? Circa in 10, contro i 390 di “SEO copywriting”. E magari noi siamo contenti del nostro bollino verde, ma anche se ci posizionassimo sulla prima posizione, soltanto 5 persone al mese leggerebbero il nostro articolo. Potrei anche aver scritto l’articolo della mia vita, ma una cattiva ottimizzazione lo renderebbe invisibile e irrintracciabile tra i meandri dei risultati di Google.
Ecco perché l’analisi è la parte fondamentale di una strategia editoriale.
I TAG: anche quelli vanno usati con parsimonia, 3 ad articolo sono sufficienti. E non riempire il tuo sito di tag: scegline un massimo di 50 per tutti i contenuti, e fai in modo che ogni tag abbia almeno 5 articoli. Sui blog dei miei clienti ho trovato di tutto, relativamente ai TAG: ho notato una tendenza a creare nuovi tag per ogni articolo, quando invece si dovrebbero scegliere quelli più attinenti ai nostri contenuti e utilizzare sempre quelli. Sì, lo so: questa notizia destabilizza tutti!
In ogni caso, un buon corso di SEO copywriting potrà fornirti gli strumenti per non sbagliare più. Valuta l’offerta formativa di Social Academy e cerca il corso che fa per te.