Quando cambiare lavoro? Se te lo stai chiedendo, ma non trovi una risposta alla tua domanda, prova ad analizzare questi fattori.
Quando cambiare lavoro? Ecco un’utile riflessione di Kathy Caprino, coach autrice e relatrice TEDx, che in un articolo pubblicato da Forbes afferma:
“Le ricerche che ho condotto tra i professionisti rivelano che ci sono 5 segnali inequivocabili che indicano che hai bisogno di cambiare ciò che fai, sia modificando il tuo lavoro specifico oppure spostando la tua intera carriera. Purtroppo, fin troppi professionisti si bloccano rifiutandosi di notare questi segnali, perché hanno troppa paura per dargli retta e intraprendere delle misure proattive, finché non si giunge alla crisi che li forzerà a considerare nuove direzioni.”
Ecco quali sono i cinque segnali che ti indicano quando cambiare lavoro:
1. Gli skill per i quali sei stato assunto non sono adatti alle tue capacità e a ciò che ti piace fare.
Nella vita è possibile che un percorso di studi “forzato” ci fornisca delle competenze che non corrispondano al nostro talento naturale e alle capacità che amiamo mettere in campo ogni giorno. In altri termini, magari siamo bravissimi e competenti nell’aggiornare fogli di lavoro (o supervisionare progetti, o pianificare eventi) ma in realtà forse non è quello che ci rende felici di alzarci per andare a lavoro, e ciò che sappiamo fare non corrisponde a ciò che amiamo fare. Se il tuo lavoro ti costringe a utilizzare skill che non siano piacevoli o semplici per te, sarai infelice e ti sentirai sempre più avvilito. Qualcuno si sente addirittura un impostore…
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2. Sei infelice per la maggior parte del tempo svolgendo il tuo lavoro.
Non è necessaria un’analisi scientifica: il segnale più chiaro che indica che hai bisogno di un cambiamento è il modo in cui ti senti ogni giorno mentre svolgi il tuo lavoro. La maggior parte del tempo ti senti infelice, depresso, bloccato, annoiato, frainteso, maltrattato? Senti di non riuscire a tirar fuori il “vero te stesso” da questo lavoro, e che il modo in cui ami lavorare non viene onorato e rispettato? Ti chiedi come sei giunto a questo punto e ti ritrovi ogni giorno a fantasticare su qualcosa di molto diverso?
In questi casi, più che ignorare i tuoi sentimenti che ti stanno indicando una situazione molto concreta che devi affrontare, devi iniziare ad agire. Si può svolgere un buon lavoro solo se siamo felici e se non perdiamo la percezione di noi stessi.
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3. Dentro di te sai che meriti di meglio, qualcosa di più grande e stimolante.
Kathy Caprino ha intervistato centinaia di persone che hanno cambiato lavoro con successo, e molti di loro sostenevano all’incirca la stessa cosa:
“Per anni ho avuto questa sensazione terribile e opprimente di meritarmi di meglio, ma non mi sono mosso per reagire finché qualcosa è scattato e ho detto “SI!” a me stesso.”
Molte persone, in particolare le donne, provano vergogna e imbarazzo nell’ammettere che, nel profondo, ritengono di meritarsi di meglio rispetto al loro attuale impiego, perché magari hanno paura di apparire arroganti o ingrati. Questi sentimenti e pensieri non vanno ignorati: ti stanno indicando il fatto che c’è davvero un’altra strada che ti attende, una strada che porterà più gioia, successo, ricompense, riconoscimenti e soddisfazione alla tua vita.
Se pensi di meritarti qualcosa di più entusiasmante, allora è proprio così. Non vergognartene e accettalo. E adoperati.
Dai un’occhiata anche a questo articolo: “Cosa fare per cambiare lavoro: 6 utili consigli“
4. I risultati per i quali stai lavorando ti sembrano privi di senso o addirittura negativi.
Infine, cosa ne pensi degli obiettivi del tuo lavoro? Ami le cose alle quali stai lavorando e pensi che diano un contributo valido al mondo? Ritieni che dedicare a queste attività le tue energie vitali sia una scelta valida? O credi che ciò che fa la tua azienda sia sbagliato, poco etico, inutile o addirittura dannoso per il mondo?
Non potrai mai avere successo ed essere felice se non credi in ciò che fa la tua azienda e nel modo in cui lo fa. Non ce la farai mai se rifiuti in maniera inconscia il ruolo del tuo datore di lavoro nel mondo.
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5. L’ambiente è contaminato da una tossicità estrema, che riguarda anche il tuo capo e i colleghi.
Un impiego non è solo questione di funzioni e compiti da svolgere ogni giorno. Un impiego, nonché il tuo successo e la tua gioia nel suo svolgimento, è formato da una miriade di altri fattori, tra i quali:
- Il tuo capo, i colleghi e le dinamiche della leadership dell’azienda (se c’è una componente narcisistica ne soffrirai)
- Il modo in cui l’azienda tratta tutte le sue risorse umane (compreso te, ma anche gli altri)
- I risultati che rappresentano l’obiettivo dell’azienda, e il tuo rapporto di condivisione e rispetto degli stessi
- La crescita che puoi raggiungere in questo ruolo (trovi tutto noioso e stagnante?)
- Lo spirito di collaborazione e un comportamento positivo e incline alla crescita (o la mancanza di questi fattori)
- E infine, il modo in cui il tuo stile d’azione si sposa con l’approccio dell’azienda e le richieste del capo
Osservando il tuo lavoro con un’ottica olistica, guardandolo cioè da ogni angolatura, capirai meglio se si tratta del ruolo che fa per te, o se è il caso di provare nuove esperienze lavorative altrove.
In questo caso dai un’occhiata all’interessante articolo “Come cambiare lavoro? La guida step by step“
Se hai notato uno di questi 5 segnali, forse sai anche quando cambiare lavoro. La domanda non è “Lo farai?” ma “Quando deciderai di onorare queste grandi verità su te stesso?”
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