Come diventare manager nel 2018? Oggi sono richieste più skill e competenze.
Diventare manager è l’ambizione di molti giovani, anche se in pochi conoscono la giusta strada da intraprendere, in quanto non esiste alcun percorso di studi che possa qualificare come manager.
E dunque come si diventa manager? Che skill sono necessarie? Sicuramente avere la stoffa del leader è essenziale, ma non è l’unica dote necessaria. Infatti servono capacità di organizzazione, spiccata curiosità e amore per la conoscenza, in quanto occorre mantenere sempre vivo lo studio, perseverando nell’accrescimento delle proprie conoscenze. Il mondo oggi va molto più veloce rispetto a qualche decennio fa: siamo digitali, siamo smart, siamo competitivi, e la posizione da manager rimane ambita anche da chi vorrebbe un giorno sostituirti. Quindi la costanza e l’impegno sono imprescindibili per mantenere il proprio ruolo, ma anche la capacità di innovazione e la flessibilità, l’attitudine all’ascolto e alla mediazione.
Come diventare manager: le conoscenze da sviluppare
Come dicevamo più su, l’attitudine alla leadership non basta, in quanto occorre sviluppare diverse abilità tecniche. In particolar modo occorre essere in grado di:
- studiare una strategia di crescita
- seguire il budgeting e le finanze dell’azienda
- gestire le relazioni, sia interaziendali che interne
- tenere il controllo delle relazioni tra marketing e vendite e tra acquisti e produzione
Diventare manager: consigli
Diventare manger senza avere esperienza alle spalle è assai improbabile, quindi un ragazzo che imbocca la strada del lavoro dovrà partire un po’ da qualche gradino più basso, così da maturare competenze e consapevolezza.
Di certo si partirà con qualche marcia in più se:
- Studierai: il primo punto è il più importante, in quanto studiare e acquisire le competenze tecniche è indispensabile. Vero è che non esiste un corso di laurea, ma oggi ci sono interessanti corsi per manager da poter seguire sia in aula che online. Un buon corso deve aiutarti a migliorare le tue attitudini personali, ma soprattutto deve farti acquisire la conoscenza degli strumenti del manager.
- Svolgerai al meglio il tuo lavoro nel tuo ruolo: pur partendo dal basso dovrai impegnarti a dare il massimo, non tanto per dimostrare di avere la stoffa del manager, ma quanto per conoscere dall’interno l’azienda della quale ambisci a diventare “il capo”, o comunque il settore che ti interessa. Avrai modo di conoscere i pensieri di quelli che saranno, si spera, i membri del tuo team, potrai scoprire cosa offrire affinché lavorino con più grinta e passione, e anche che tipo di manager dovrai o non dovrai mai diventare.
- Accrescerai le tue potenzialità: in un ruolo di management , oltre alle competenze tecniche, ciò che conta moltissimo è l’attitudine, la mente, le potenzialità personali, come l’empatia, la positività, la capacità di relazionarsi con gli altri. Per questo devi lavorare molto su questa parte di te stesso, magari sperimentando la meditazione o qualche corso sullo sviluppo personale.
- Avrai il coraggio e l’umiltà di chiedere: chiedi, proponiti, non aspettare che qualcuno venga a cercarti. Potresti, dopo un po’ di tempo trascorso a svolgere al meglio il tuo lavoro, parlare al tuo capo della tua ambizione, dicendogli che vorresti seguire il suo esempio e diventare un manager, chiedendogli di tenerti in considerazione qualora avesse bisogno di qualcuno che gestisca un piccolo team. In questo modo gli farai notare il tuo interesse e la tua personalità propositiva, e probabilmente si ricorderà di te nel momento opportuno. Man mano che si accorgerà che saprai gestire le piccole cose, inizierà ad assegnartene di più grandi, e infine potresti ottenere un incarico da supervisore o da manager.
- Ti darai da fare: non svolgere il tuo lavoro in maniera passiva, sii propositivo. Siccome una delle maggiori doti del manager è la capacità di pianificare e di organizzarsi il lavoro, puoi fare alcune cose così da farti notare dal tuo capo, per mettere in campo le tue capacità. Ad esempio potresti dare la tua disponibilità volontariamente al tuo capo per aiutarlo a portare avanti qualche compito importante, ma attenzione a non mostrarti saccente od opportunista. Cerca di cogliere le occasioni ma non compromettere le tue mansioni quotidiane.
Stipendi manager: quanto si guadagna
La società di consulenza internazionale di executive search, la Badenoch&Clark, ha pubblicato alcuni dati sugli stipendi dei manager nel mercato italiano, frutto di un’ampia ricerca condotta su un campione di oltre 300 mila osservazioni qualificate in tutta Italia. Dall’ultima rilevazione effettuata nel 2017 sembrerebbe che lo stipendio manager medio sia di circa 80 mila euro, anche se occorre tenere conto delle dimensioni delle aziende: più un’azienda è grande e più i salari si allontanano, in salita, dalla media, fino ad arrivare a oltre 110 mila euro.
Un altro elemento importante sulla remunerazione annua lorda (RAL) è quello della seniority, dell’anzianità del manager. Infatti nei primi dieci anni di carriera (dai 25 ai 34 anni) la retribuzione annua lorda cresce del 24,1%, mentre nei vent’anni successivi l’aumento è più lento (21,3%); scende ancora fino al 19,5% nella fascia dai 55 ai 64 anni. Il gap generazionale dei manager italiani facenti parte del campione esaminato, partendo dallo stipendio del giovane manager (25 anni) fino all’ultimo stadio della carriera (65 anni), è di circa il 30%.