Come diventare barman? C’è bisogno davvero di un corso? E che skill bisogna possedere?
Leggiamo i consigli di Lorri Mealey, esperta del settore ristorazione e autrice per The Balance, su come diventare barman.
“I barman hanno un qualcosa di assolutamente sexy.” Dice Lorri. “In film come Cocktail e Coyote Ugly danno la migliore immagine di sè, poi. Sono considerati perennemente cool. Ma essere un barman non significa solo preparare cocktail. Un buon barman deve essere organizzato e affidabile e avere anche una buona capacità di comunicazione. Ma c’è bisogno di andare a scuola per diventare barman?”
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Vediamo dunque come diventare barman:
Studiare è importante.
Esistono centinaia di drink, e pensa un po’… dovrai impararli! O quanto meno conoscere quei 20/30 drink di base.
Trova un buon manuale da barman, ad esempio il Grande libro dei cocktail di Andrea Bertelli o I cocktail mondiali. Tutti i cocktail approvati dall’IBA di Federico Mastellari, e imparalo a memoria.
Secondo la Mealey: “Devi conoscere i marchi e le tipologie offerte, nonché le differenze tra loro: ad esempio, cosa rende uno chardonnay diverso dal merlot (oltre al colore), oppure, che differenza c’è tra una IPA e una pilsner o una stout.” È bene perciò dimostrare la propria competenza sia ai clienti che al management.
C’è bisogno di iscriversi a un corso per barman?
Esistono tanti corsi per barman. Grazie a questi corsi potrai imparare le basi, indispensabili, della preparazione dei cocktail, ma anche del modo giusto di servire gli alcolici. Poi, naturalmente, ci vuole anche una bella dose di pratica.
“Più lo si fa, più si migliora.” Ribadisce la Mealey, che fa anche un’affermazione inaspettata: “Se non hai mai lavorato in un ristorante, non aspettarti di ritrovarti a fare il barman, anche se hai frequentato una scuola. Un buon barman ha una vasta esperienza nei ristoranti.”
Quindi, stando a questo consiglio, sarebbe una buona mossa cercare un lavoro da cameriere o aiuto sala in un ristorante, da svolgere magari mentre si frequentando una scuola per barman o un corso.
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Allenati
Una volta ottenuto un impiego da barman è importante fare pratica. “Per migliorare la tua capacità di versare gli alcolici, esercitati con una bottiglia vuota riempita d’acqua. Verifica quanto tempo ti occorre per riempire un bicchiere da shot (non deve essere molto!) e poi prova a raddoppiare la quantità in un bicchiere da drink. Mai e poi mai utilizzare un bicchiere da shot come misurino davanti ai clienti. Può dare un’impressione scadente e poco professionale. Al limite potrai aggiungere a occhio fino alla quantità perfetta e risulterà più naturale.”
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“Un buon barman è molto attento ai clienti, a chi siede al bancone per vari motivi. Forse si sentono soli e vogliono parlare con qualcuno oppure l’esatto contrario. In quanto barman, dovrai essere un buon ascoltatore o almeno essere in grado di fingere di ascoltare. Devi saper leggere le persone e interagire con loro di conseguenza.” Continua Lorri, “Ecco come si sviluppa un buon seguito di clienti, che sarà gradito sia al management che a te.”
L’esperienza nel management è un asso nella manica
“Spesso accade che siano proprio i barman i direttori effettivi di un locale. Spesso è il barman la persona che chiude ogni notte, ed è lui il responsabile dei pagamenti. Sono inoltre responsabili degli ordini di birre, vini e liquori e di tenere traccia dell’inventario. I bartender dovrebbero sapere come gestire efficacemente i conflitti interni allo staff o di prendersi cura delle lamentele dei clienti.” Dice la Mealey.
Insomma, la vita del barman può sembrare facile e divertente ma i migliori barman sono quelli più preparati nel gestire i clienti e con una migliore attitudine al multitasking.
Ma non dimenticare, per prima cosa bisogna essere seri e affidabili!
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