Di post dal titolo “Inserzioni Facebook Trucchi” è pieno il web, ma quali sono quelli che fanno veramente la differenza?
Presi dall’entusiasmo iniziale, la creazione di una campagna Facebook può sembrare un’operazione semplice: è Facebook stesso a guidarti sulla scelta dell’obiettivo, del target e del budget. Ma tra il fare e il fare bene c’è differenza, e ogni investimento dovrebbe darci dei risultati (ROI). Se questo non si verifica, forse stiamo sbagliando qualcosa. Magari non sappiamo scegliere il giusto target, perché non selezioniamo i giusti interessi, oppure ci rivolgiamo a un numero troppo ampio o troppo ristretto di utenti. Il problema però potrebbe nascere ancora più a monte: siamo certi di condividere dei buoni contenuti?
Inserzioni Facebook trucchi: 4 strategie per ottimizzare i risultati delle campagne
In questo post abbiamo raccolto suggerimenti avanzati e “trucchi” per migliorare le prestazioni delle campagne Facebook, estrapolati dal corso Facebook SuperAdvanced di Dolab con Fabio Sutto (Performance Marketing Specialist in Performance Based, web agency con sedi in Italia e USA) e Valentina Vellucci (Digital Analyst in MagillaGuerrilla, un network di specialisti di unconventional e digital marketing).
Le strategie per ottimizzare le campagne su Facebook si dividono principalmente in quattro aree:
- intercettare il pubblico più proficuo
- gestire il budget in modo da migliorare il CPA (costo per azione)
- ottenere dei lead di qualità
- creare dei post efficaci, analizzando cosa non va fatto e cosa invece sì.
Inserzioni Facebook trucchi: come intercettare il target audience più proficuo
La buona riuscita di una campagna Facebook dipende quasi totalmente da quanto selezioniamo il target giusto. Non si ottengono buoni risultati provando a indovinare gli interessi, ma solo sperimentando e testando. E conoscendo gli strumenti giusti.
1. Il pixel di Facebook
Fabio Sutto è categorico: il pixel di Facebook va installato sempre e comunque, anche se al momento non ci interessa fare campagne e anche se crediamo non ci serva a nulla. Ma perché? Perché quando viene installato (inserendo un codice sul nostro sito web), questo inizia a registrare dati. Il pixel sarà poi in grado di farci raggiungere gli utenti entrati in contatto con il nostro sito, e questi utenti potranno essere usati in futuro per le nostre inserzioni. Va installato “a prescindere” perché potremmo pentirci di non aver raccolto i dati, quando poi questi ci serviranno.
2. Spiare le sponsorizzazioni dei competitors
Imbattersi in un annuncio pubblicato dai nostri competitors può essere un’occasione d’oro: possiamo “spiare” il target che hanno scelto per la loro sponsorizzazione. Basta cliccare su “Perché visualizzo questa inserzione?” è la magia è compiuta: vedremo esattamente che target ha impostato il nostro competitor.
Se gli interessi che il nostro competitor ha selezionato funzionano non lo sappiamo, ma possiamo farci un’idea in base alle vanity metrics. E in ogni caso abbiamo adesso degli strumenti da testare.
Di seguito delle immagini estrapolate dalle slides di Fabio Sutto che illustrano come possiamo sfruttare le sponsorizzazioni altrui.
Innanzitutto clicchiamo su “Perché visualizzo questa inserzione?”
3. Creare un pubblico personalizzato
Facebook ci dà molte opzioni per intercettare i nostri potenziali clienti, e dovremmo sempre iniziare dai nostri clienti o dal nostro traffico. Possiamo ad esempio caricare un file con i nostri contatti Linkedin o con gli iscritti alla newsletter, possiamo sfruttare il pixel e selezionare chi visita specifiche pagine del sito o genera eventi (quali vendite o aggiungi al carrello), chi trascorre più tempo sul sito o chi lo visita più spesso, oppure chi apre la Newsletter.
Interfaccia Facebook per creare un gruppo di pubblico personalizzato:
Importare contatti per creare pubblico personalizzato:
Selezionare come target un pubblico che è già entrato in contatto con il nostro sito web attraverso il pixel di monitoraggio Facebook:
Oppure potremmo scegliere di rivolgere i nostri annunci a chi ha interagito in passato con la nostra pagina Facebook:
Nulla ci vieta di “sovrapporre i target” così da ottenere un pubblico molto di nicchia e profilato.
4. Sfruttare altri canali, come AdWords
Le inserzioni su Facebook di certo non rispondono a nessuna domanda consapevole: noi lanciamo l’esca ad un pubblico potenzialmente interessato e speriamo che qualcuno si renda conto di aver bisogno del nostro prodotto o servizio. Con gli annunci su AdWords invece intercettiamo proprio il bisogno consapevole: all’utente servono degli pneumatici e cerca su Google, trova il nostro annuncio e approda sul nostro sito.
Ebbene, possiamo sfruttare i risultati ottenuti da AdWords. Come? Basta lasciare il pixel di Facebook “in ascolto” e con i dati ottenuti creare le nostre custom audience in base al traffico sul sito.
A quel punto l’utente, che ha visualizzato il nostro modello X di pneumatici ma che non ha completato l’acquisto, si vedrà “rincorso” dal nostro prodotto anche all’interno di Facebook.
5. Nelle strategie fare A/B testing
L’analisi dei risultati ottenuti deve essere sempre sfruttata a nostro vantaggio. Facebook ce ne dà l’opportunità con gli A/B testing.
Campagne Facebook: 4 regole per definire il budget
Il rischio di sprecare soldi, nelle campagne Facebook, è molto alto.
Per evitare di spendere male il nostro denaro ci sono una serie di accortezze che è meglio intraprendere.
4 regole per migliorare i CPA (costo per azione) operando sul budget:
- Non scegliere obiettivi di self optimization troppo ambiziosi. Vale soprattutto per gli e-commerce ma è una regola sempre applicabile: ci vuole un ammontare di conversioni giornaliere sufficientemente elevato affinché le campagne abbiano possibilità di apprendere in modo efficace e migliorare le proprie prestazioni. Utilizziamo le micro-conversioni, cioè conversioni intermedie più facili da ottenere.
- Testa differenti configurazioni (vedi pianificazione avanzata). Quando il budget disponibile lo consente e “ci è permesso sbagliare”, è bene testare diverse configurazioni allo scopo di trovare l’impostazione ideale.
- Incrementa il budget in modo progressivo. Quando una campagna si rivela performante è normale voler incrementare il budget dedicatole e farla scalare, tuttavia:
- L’incremento deve essere progressivo e per piccoli step (10%-20%)
- Oppure, se c’è urgenza, meglio clonare la campagna e crearne una nuova con il budget desiderato. In caso contrario 9/10 si ha un incremento dei CPC e un calo generale delle prestazioni
- Non accettare i posizionamenti di default, separa sempre le posizioni in gruppi con lo stesso target… fino a prova contraria.
Facebook Leads: Come ottenere lead di qualità
Non fermatevi alla lead, cercate la qualità del contatto. Le landing page generano contatti di maggiore qualità, visto che intercettano le domande consapevoli e richiedono impegno per compilare i form, e la qualità si paga (con CPL, costi per lead, elevati).
Le lead ads di Facebook hanno CPL impareggiabili, ma la qualità ne risente. Il form di Facebook è precompilato con i dati dell’utente e spesso quest’ultimo fa submit senza dare peso all’azione, magari anche solo per curiosità. Ecco perché con le lead ads non andrebbero mai usate inserzioni e form troppo semplici.
Anzi, form complessi, in cui sfidiamo l’utente con delle domande (o addirittura proponiamo un quiz) possono avere un notevole engagement.
Pagina facebook: 7 cose da non fare per creatività efficaci
Nessuno si sognerebbe di sponsorizzare un post non accompagnato da un’immagine: le immagini rafforzano il messaggio e danno valore all’annuncio… se le scegliamo con intelligenza. Basta infatti un’immagine sbagliata a compromettere l’esito della campagna.
Ma non dipende tutto dall’immagine: anche un copy non curato può vanificare ogni sforzo.
Ecco quindi delle micro pillole su cosa va fatto e cosa non va fatto quando prepariamo i post per i nostri annunci.
Cosa non fare:
- No ai post senza immagine, ma no anche alle immagini senza copy;
- Non condividere l’immagine del prodotto mettendo il link all’interno del copy, perché all’algoritmo di Facebook non piace. Meglio condividere direttamente la scheda del prodotto;
- Non scrivere in maiuscolo: equivale a urlare;
- Non abusare di hashtag e neppure di punteggiatura (ad esempio troppi puntini di sospensione o troppi punti esclamativi);
- No a foto non curate: comunicheresti un’immagine del brand poco professionale;
- Non mettere il prezzo nel copy perché la vendita a freddo non funziona;
- No ad immagini non coerenti con il brand: se vendiamo uova biologiche, non possiamo mostrare galline in gabbia.
Pagina Facebook: 7 cose da fare per Come creare dei post efficaci
Quali sono invece le cose che funzionano?
- Scegli immagini d’effetto, che suscitino emozioni;
- Preferisci visi sorridenti e rilassati, anche se stai comunicando un problema;
- Sfrutta tutti i nuovi formati visuali (canvas, carousel, video,, video e foto a 360°): l’algoritmo di Facebook li fa girare di più;
- Sottotitola i tuoi video: l’85% dei video su Facebook vengono visualizzati senza audio;
- Sii sempre credibile e coerente: non basta attuare tutte le novità tralasciando il lato umano;
- L’algoritmo di Facebook oggi non dà importanza soltanto alla freschezza dei contenuti ma anche alle interazioni più fresche, che fanno ritornare in cima un post anche vecchio. Quindi trova il modo di riaprire di tanto in tanto le conversazioni anche su vecchi post.