Con un designer come socio la tua startup sarà più creativa.
Perché avere un designer come socio? Leggiamo l’opinione di Kimberly Weisul, editor di inc.com.
Kimberly ha voluto considerare l’efficacia del ruolo di un designer all’interno di una startup basandosi sul report sul design nella tecnologia pubblicato di recente da Kleiner Perkins Caufield & Byers’. Nel testo viene analizzato lo spostamento di diversi designer all’interno di iniziative imprenditoriali, e vengono elencate alcuni esempi creativi che hanno tratto numerosi vantaggi dalla disciplina del design.
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A quanto pare, questo report potrebbe ridisegnare il ruolo del design all’interno del mondo delle startup. Alla base c’è una considerazione molto semplice, ovvero che “la customer experience parte proprio dal design, e che la customer experience, e quindi anche il design, ci offrirà un vantaggio ancor più competitivo in futuro rispetto a quello che ci offriva in passato.” sostiene la Weisul. L’89% delle aziende considera la customer experience la base fondamentale per la competitività: quattro anni fa questo dato era al 36%.
Sarà anche per questo che la professione del designer è una delle 50 professioni più richieste dal mercato?
Sempre secondo il report, molti si aspettano dal designer un ruolo quasi da tuttofare, grazie alle sue competenze non solo nel design ma anche in ambito business, financing e nella programmazione. E in alcuni casi è vero, ma non è la regola, e trovare tutte queste competenze in una sola figura non è così usuale. “I nuovi ingegneri sono pronti per il settore tech; i nuovi designer un po’ meno,” si legge nel report. “Ma perché dovremmo aspettarci che i nuovi designer siano “pronti per il tech” come gli ingegneri?” Si chiede la Weisul. “Ci sono molte cose da inserire in un corso di laurea; è piuttosto logico che gli ingegneri dedichino più tempo alla tecnologia rispetto ai designer.”
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KPCB ha chiesto a 329 studenti ed ex studenti quale fosse l’ambito nel quale avrebbero voluto imparare di più all’interno della scuola di design. L’argomento “business e finanza” è risultato essere in cima alla lista, scelto dal 68% dei partecipanti, seguito dall’applicazione della ricerca e di analytics nel design che ha registrato il 60%. Considerando che ognuna delle prime 10 business school al mondo ha al suo interno un club per il design e l’innovazione gestito dagli studenti, è molto probabile che questi cambiamenti avranno luogo molto presto.
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I designers nelle startup
Il report indica che stiamo raggiungendo un picco nel numero di aziende di design che vengono rilevate, ma allo stesso tempo indica che un gran numero di designer si stanno spostando verso le startup del settore tech ad alti livelli e con una frequenza sempre maggiore.
Secondo KPCB il 36% delle startup che operano su internet con un sostegno imprenditoriale presentano un designer tra i soci fondatori, rispetto al 20% dell’anno precedente. Il report sottolinea anche il fatto che i designer che si sono dedicati alle attività imprenditoriali hanno anche notevoli capacità tecniche.
Opportunità nel design
Sappiamo che il design è fondamentale per il suo contributo alla user experience. Ma bisogna anche considerare che il design può presentarci la possibilità di cogliere diverse opportunità in ambito business.
Ad esempio per aziende che hanno bisogno di un rapporto con l’utente che sfiori la vera e propria dipendenza. Un cosiddetto dark-pattern, sostiene il report, è “un’interfaccia che sia stata accuratamente realizzata per indurre gli utenti a fare determinate cose, ad esempio sottoscrivere un’assicurazione associata ai loro acquisti o stipulare un pagamento periodico.” Naturalmente questo è molto più semplice grazie agli acquisti tramite tecnologie mobile.
Poi ci sono le app per la salute, che spingono anch’esse l’utente a controllare periodicamente il telefono. Nel business delle tecnologie per la salute, le aziende stanno cercando di rendere più appetibile il ricorso a medicinali, utilizzando le tecniche del gaming con punteggi e premi, livelli e confronti social.
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Il report inoltre sostiene che il pensiero del design porta ad avere un atteggiamento più inclusivo nel business, una cosa molto richiesta nell’ecosistema delle startup. La gamma di aziende inclusive citate da KPCB è molto interessante. C’è littleBits, che produce giochi elettronici; Grindr, una specie di Tindr per uomini gay; Walker & Co., che produce prodotti per la bellezza e la salute per persone di colore; Progyny, un servizio per la fertilità; e la società di home-care Honor.
Non è facile comprendere perché KPCB ritenga che i designer siano più inclusivi degli altri e, stando a questi dati, pare proprio sia così.
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