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8 modi per diventare un programmatore più bravo

24 Marzo 2017 da Loredana Amodeo

Stai cercando di diventare un programmatore più bravo? Benissimo! Mettiamoci all’opera!

Sono in molti a voler migliorare i propri skill nella programmazione, ma prima di dire “voglio migliorare” è necessario sapere e capire cosa puoi fare per diventare un programmatore più bravo, perché non è possibile voler fare progressi senza sapere su cosa vogliamo migliorarci e a cosa puntare.

 

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Cercheremo di individuare otto linee guida sulle quali costruire il tuo percorso e diventare un programmatore più bravo.

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1. Ricorda sempre quanto hai da imparare

Il primo passo per imparare qualcosa è riconoscere cosa non sappiamo. Può sembrare ovvio, ma un programmatore esperto sa benissimo di cosa stiamo parlando. Troppi informatici peccano di arroganza, credono di sapere tutto e non vedono l’ora di dimostrarlo. Continuando ad affermare “so benissimo ciò che sto facendo!” non si impara niente di nuovo.

2. Smetti di cercare di dimostrare di avere ragione

Per eccellere bisogna far leva sull’esperienza. Ma, attenzione, l’esperienza a volte ci spinge a comportarci sempre nello stesso modo e creare delle cattive abitudini. Cosa vuol dire allora avere 8 anni di esperienza? Ripetere le stesse identiche esperienze di anno in anno per 8 anni? Che senso ha? Per adottare l’atteggiamento giusto bisogna invece analizzare il modo in cui facciamo le cose e chiederci “Come posso farlo meglio?”

I programmatori alle prime armi (e anche alcuni di una certa esperienza) pensano che i propri codici siano perfetti. Preparano dei test per dimostrare che il codice funziona, non per trovare i difetti. I migliori programmatori cercano sempre degli errori, perché sanno benissimo che gli utenti prima o poi individueranno ogni difetto o imprecisione dei quali non si sono accorti.

 

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3. “Il codice funziona”: non è un punto di arrivo ma un punto di partenza

Sì, il primo passo è sempre quello, ovvero scrivere un buon software che soddisfi i requisiti. Di solito i programmatori si fermano a questo punto e passano oltre.

Ma fermarsi a questo può essere un errore. I programmatori più bravi sanno che è solo un primo passo. Funziona? Benissimo, ma non è finita qui! Ora bisogna migliorare.

Ma come migliorare? Il software? Può essere utile renderlo più veloce? Facile da usare? Più affidabile? La risposta cambia in base all’applicazione che stai sviluppando, la domanda invece è sempre la stessa.

 

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4. Scrivilo tre volte

Un programmatore capace scrive il software in modo tale che funzioni. I migliori invece scrivono software che funzionino alla grande. E questo non è un risultato che si può ottenere al primo colpo, i migliori software di solito vengono scritti tre volte:

  1. Per prima cosa, si scrive il software dimostrando a sé stessi (o al cliente) che la soluzione è possibile. Gli altri non si accorgeranno che si tratta di un tentativo sperimentale, tu invece devi tenerlo presente sin dall’inizio.
  2. Il secondo tentativo serve per farlo funzionare.
  3. Il terzo, per farlo funzionare alla grande.

Non sappiamo nulla del lavoro che sta dietro ai software scritti dai migliori programmatori, e ci sembra che qualsiasi cosa facciano sia perfetta, ma spesso anche i migliori scartano le prime e le seconde versioni prima di mostrare un software agli altri. Buttar via un codice e ricominciare da capo è sempre sinonimo di miglioramento.

Se non altro, scrivere il codice tre volte è un modo di scoprire modi diversi di affrontare un problema e di evitare di ripetersi.

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5. Leggi i codici

Forse ti aspettavi già questo consiglio, è tanto ovvio quanto utile per migliorare le proprie capacità. Quello che conta però è capire il perché sia importante leggere i codici scritti da altri.

Quando leggi i codici di altri, ti accorgi di come il programmatore ha risolto un problema. Ma non si tratta solo di letteratura, è piuttosto una lezione che devi considerare come una sfida. Per migliorare, devi chiederti:

  • Come avrei scritto quel codice? Cosa avresti potuto fare diversamente, considerando la soluzione proposta?
  • Cosa ho imparato? Come potresti applicare queste tecniche ai codici che hai già scritto?
  • Come potrei migliorare questo codice? Se si tratta di un progetto open source e pensi di avere una soluzione migliore, fallo e basta!
  • Scrivere codici nello stile proposto. Esercitandoti capirai come ragiona chi ha scritto il software.

Prova a scrivere le tue risposte a queste domande, su un taccuino, su un blog o su un forum dedicato. Può esserti utile per trovare delle soluzioni, scrivere e condividere un’analisi ti farà capire quali sono le tue reazioni rispetto al lavoro di altri programmatori e giudicare meglio anche i tuoi punti di forza e le tue lacune.

Attenzione: non basta leggere tanti software per diventare un programmatore più bravo! Molti sviluppatori osservano gli open source o altri software per “trovare risposte” e, soprattutto, per copiare e incollare le stringhe per risolvere problemi simili. Lavorando in questo modo non farai alcun progresso, perché significa accettare soluzioni altrui senza analizzarle nel modo dovuto. (Inoltre, non si sa mai, il codice potrebbe essere pieno di bug!)

6. Non programmare solo per lavoro

Preparare dei progetti propri ha molti vantaggi. Ci dà la possibilità di imparare a utilizzare nuovi tool e nuove tecnologie di cui non disponiamo per il nostro attuale lavoro, ma che possono renderci più preparati per il prossimo incarico. Contribuendo a un progetto open source o offrendo le tue competenze in forma gratuita a associazioni della tua zona migliorerai le tue capacità. Inoltre, i progetti che svolgi in proprio, ti permetteranno di dimostrare ai potenziali datori di lavoro che hai sempre voglia di imparare e migliorare.

Programmare per conto tuo ti aiuterà a imparare a risolvere le cose da solo. Non potrai certo lasciare le rogne a qualcun altro e non potrai chiedere aiuto.

Evita però di realizzare solo progetti nei quali non corri il rischio di sbagliare. Devi sbagliare! È necessario, programmare per conto tuo ti permetterà di sbagliare al di fuori del contesto lavorativo e senza l’ansia delle scadenze.

7. Cerca di lavorare a tu per tu con altri programmatori

Ti insegnerà ad ascoltare gli altri. Contribuendo a un progetto open source, è bene fare attenzione ai feedback degli utenti o degli altri sviluppatori. Cosa hanno in comune le loro critiche?

Tra le altre cose, potresti trovare qualcuno che ti aiuti nel tuo percorso, indicandoti nuove tecniche o consigliandoti nelle tue decisioni relative alla carriera. Non sprecare queste opportunità.

8. Impara le tecniche, non i tool

I linguaggi, i tool e le metodologie vanno e vengono. Ecco perché è bene avere esperienza su più linguaggi e architetture possibili. Concentrati sulle basi della programmazione, sono l’unico aspetto che non cambia mai; presta più attenzione all’architettura che alla programmazione. Se credi ci sia solo un modo per fare una cosa, allora forse devi controllare meglio. Non partire con questo atteggiamento, devi essere sempre pronto al cambiamento.

Potremmo continuare a lungo, ma un altro segreto per chi vuole migliorare è imparare a capire quando è il momento di fermarsi.

 

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Loredana Amodeo

Tra sale e sole, da Palermo, scrivo, sperimento, disegno e fotografo cose. Non so se sono più consulente SEO o copywriter, ma di certo mi trovo a mio agio davanti al content marketing tanto quanto allo storytelling e... all'algoritmo di Google! Mi affascina anche l'ADV e il mondo social.
Credo nel karma e al fatto che ad essere felici lo si debba imparare.

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